La potenza delle parole. Alcune pratiche da iniziare oggi
Le parole che usiamo non servono solo a descrivere la realtà che ci circonda, ma servono letteralmente a crearla. E’ una cosa che i coach sanno bene, così come anche gli psicologi o gli psicoterapeuti.
L’uomo è un “essere linguistico” che, attraverso la parola, comunica costantemente con se stesso e con gli altri. Tutto ciò che riusciamo a esprimere con le parole equivale a ciò che siamo in grado di pensare e di conseguenza mettere in pratica. Per questo il linguaggio che usiamo ha un alto potere generativo: di pensieri, di stati d’animo e infine di azioni. Perché le parole che usiamo cambiano la prospettiva, chiudendo o aprendo possibilità di azione, chiudendo o aprendo possibilità di relazione.
Voglio proporti alcune pratiche legate all’uso della parola che possono aumentare il tuo benessere e, soprattutto, creare più allineamento sia con te stesso che con gli altri.
Si tratta innanzitutto di aumentare l’attenzione verso le parole che dici ogni giorno…
5 pratiche quotidiane
1. Comincia a parlare di più di ciò che vuoi e vorresti, di ciò che desideri. E a dare poca “voce” a ciò che non vuoi, a ciò che va male, a quello che non ti piace. Diventa consapevole di quanto tempo passi a lamentarti di qualcosa (qualunque cosa) e, al contrario, quanta energia e nutrimento dai, in termini di parole, a ciò che vuoi costruire per te e il tuo futuro. Parlare di ciò che desideri apre i tuoi neuroni e il tuo sistema percettivo verso nuove intuizioni e prepara possibili azioni.
2. Non passare troppo tempo a parlare di cose sulle quali non hai potere e non puoi incidere. Anche se sono cose che ti coinvolgono emotivamente: la fame nel mondo, i politici corrotti, i disastri ambientali del pianeta, eccetera. Non significa che te ne devi fregare: scegli il piccolo contributo pratico che vuoi dare, al momento in cui se ne presenta l’occasione, poi “stacca la spina” da tutte le discussioni che ti tengono inutilmente nell’impotenza, nella recriminazione e nella rabbia. Non “dare benzina”a queste discussioni (le tue e quelle degli altri). Ritira da lì la tua attenzione sospendendo la parola.
3. Monitora tutte le forme di dialogo che creano divisione. Puoi prendere quest’abitudine: alla fine di ogni giornata prenditi 5 minuti, ripercorri le diverse situazioni che hai vissuto e pensa: “Con le parole che ho detto oggi, alle diverse persone che ho incontrato, ho creato unione o divisione?” Un pettegolezzo crea divisione, una parola d’incoraggiamento crea unione. Un giudizio tagliente crea divisione, un momento di ascolto vero dell’altro crea unione. Parole di competizione creano divisione e contrapposizione, parole di sintesi dei diversi punti di vista creano vicinanza e unione. Se ti abitui a fare il punto su questo aspetto, ogni giorno, scoprirai quale tipo di mondo contribuisci a costruire. Per te e per chi ti sta intorno.
4. Metti le tue parole al “servizio dell’altro”. E non del tuo desiderio di essere riconosciuto. In ogni situazione in cui ti trovi puoi prendere l’abitudine di chiederti: “Quello che sto dicendo in questo momento serve a me, o serve alla persona che ho di fronte? Serve al mio ego e al mio bisogno di essere riconosciuto e gratificato, o sta aiutando lui? Fa brillare me, o fa brillare “noi”? Questo è un ottimo modo per capire quanto sei “generoso” e quanto stai creando relazioni costruttive e magari durature. E se nelle tue conversazioni ti trovi troppo spesso a “prendere” anziché a “dare”, non ti giudicare. Osservati. Renditene conto. E inizia a svegliarti dai tuoi meccanismi automatici.
5. Trova occasioni nelle quali tu possa dire il “vero”. E’ importante dare voce, vibrazione, a ciò che è importante per te, a ciò che senti essere vero, autentico, a ciò in cui credi veramente. La voce è parte della creazione della nostra vita: se ti abitui a dire ciò che per te è “veramente vero” questo svilupperà sempre più le tue percezioni verso il vero. Per la stessa ragione, uguale e contraria, chi si abitua a stare nel pettegolezzo, nella manipolazione, nella doppiezza della comunicazione perde il contatto anche con se stesso: perché si disconnette da sé e dal proprio “centro”. Sono le parole che dici che ti tengono allineato con il tuo sentire. Per questo trova contesti, magari con persone fidate, in cui puoi manifestarti con “parole di verità” (senza alcun timore o retropensiero): in questo modo ti regali benessere e alleni il muscolo dell’autenticità e dell’integrità nella relazione, innanzitutto, con te stesso.
Quelle che ti ho indicato sono pratiche potenti, che hanno la capacità di cambiare in meglio – secondo la mia esperienza – la tua vita e il modo in cui stai nel mondo.
Sperimenta e scopri cosa accade.
Diventare più consapevole delle parole che usi ogni giorno ti dà il potere di guidare meglio la tua vita in una direzione che ha più senso per te. E ti aiuta a fare pulizia delle troppe parole, tue e degli altri, che ogni giorno vengono pronunciate in un flusso distratto e senza fine.