Chi Sei Veramente

Da quanto tempo non ti fai una domanda vera su di te?

Quanto tempo hai speso per capire come funziona il tuo pc? E per imparare a usare i programmi che adoperi ogni giorno? Molto. Quanto tempo hai investito per capire tutte le funzioni del tuo nuovo smartphone? Parecchio tempo. E per capire le caratteristiche e le funzioni della tua auto, prima di comprarla? Molto tempo.

E allora perché hai speso così poco tempo, nel corso di una vita, per capire meglio chi sei tu e di cosa hai bisogno veramente? Cioè come funzioni tu, la “macchina biologica” che tu sei: che cos’è che ti motiva profondamente e ti accende di energia e che cosa ti fa inceppare, perdere convinzione, girare a vuoto. Non sarebbe utile capirci meglio qualcosa?

Essere e fare

Ma non siamo abituati a farlo. Siamo tutti concentrati sul “fuori” (tutte le cose che devo fare oggi) e abbiamo pochissima attenzione al “dentro” (ma io di cosa ho bisogno veramente?) Siamo abituati così. Siamo stati educati così: e infatti ci giudichiamo in base a quante cose abbiamo fatto o non fatto oggi.

Eppure ognuno di noi è, nella sua essenza, un ESSERE umano, non un FARE umano.

Cioè le qualità che definiscono chi siamo, a livello più profondo e autentico, sono qualità dell’essere e non del fare. Eppure frequentiamo molto poco la dimensione dell’essere (il nostro) perché incessantemente assorbiti dal fare.

Il miglior investimento che puoi fare è quello su di te. Per capire davvero chi sei e cosa vuoi. Se non ci pensi tu, nessuno lo farà al posto tuo.

E’ per questo che abbiamo “rapporti saltuari” con noi stessi, contatti sporadici con le parti più profonde e vitali di noi.  Noi “non ci frequentiamo”: perché non siamo abituati a farlo.

E così passano gli anni. E in questo stato di separazione da noi cresciamo, ci sposiamo e facciamo figli, lavoriamo, invecchiamo e arriviamo alla fine della corsa avendo avuto pochi veri contatti con noi stessi. Avendo mancato l’appuntamento con chi siamo davvero e, quindi, con chi potevamo davvero diventare. Non è un peccato?

Fare manutenzione al motore

Ho scritto queste righe per incuriosirti verso te stesso, per riaccendere il tuo interesse verso questa dimensione invisibile: magari un giorno trovi il tempo di dare un’occhiata al “motore” della macchina che tu sei. Per fargli un po’ di manutenzione: efficace, attenta, amorevole. Perché c’è un talento che dorme dentro di te che non hai mai guardato. Perché c’è una parte spontanea e vitale di te che non usi da secoli. Perché c’è una domanda importante che ritorna, nelle pause dei tuoi pensieri, che continui a rimandare.

Anni passati sul lavoro senza mai portare veramente te stesso, il tuo vero talento, il tuo vero potenziale. Per quanto tempo ancora?

Dietro “le apparenze” della tua vita (sono un ingegnere, ho 45 anni, ho una famiglia, tutti i giorni vado a lavorare a…) dietro quelle apparenze ci sei tu: il vero tu, quello che aspetta da anni di essere scoperto. Quella parte che ogni tanto si affanna per essere vista, là in fondo, alla fine di tutte le cose che ci sono da fare anche per oggi. Perché un giorno di questi non gli dai retta?

Un’ultima cosa: tutte queste non sono “pippe mentali”, tutto questo sei tu. E tu non sei una pippa mentale, credimi.

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